COSTELLAZIONI FAMILIARI: GLI ORDINI DEL SUCCESSO

Le Costellazioni Familiari inizialmente erano incentrate sulle dinamiche interpersonali, avevano messo in luce gli ordini fondamentali dell’amore e dell’aiuto che sovrintendono alla riuscita o al fallimento delle relazioni.

Quando Bert Hellinger ha iniziato a percepire quali fossero le leggi del successo e dell’insuccesso nel lavoro e nella professione, e dunque nella vita delle imprese e delle organizzazioni, è emerso che gli ordini sono sempre gli stessi in quanto la vita professionale e la vita personale non sono mai separate ma strettamente connesse. In genere siamo noi che dividiamo i campi perché la nostra mente ha bisogno di fare questa divisione.

 

Il nostro primo grande successo è la nostra nascita. Con la nascita abbiamo dimostrato la nostra capacità di affermazione per la prima volta e in quel momento abbiamo tirato fuori tutta la nostra energia. Da questa esperienza traiamo la forza di cavarcela con successo anche in futuro. Se ci hanno aiutato a nascere (tramite un parto cesareo o con l’aiuto del forcipe) tenderemo ad aspettarci che qualcuno faccia le cose per noi. Se invece riusciamo a vedere e rielaborare questa nascita e quindi superiamo questo passaggio che ci ha “ostacolato” alla vita possiamo davvero vivere appieno la nostra vita e la nostra mission senza l’aiuto esterno.

 

Strettamente legato alla nascita c’è il rapporto con la madre. Il primo grande movimento è quello che compiamo andando verso nostra madre. Prendere la madre come fonte della vita, con tutto quello che insieme a lei fluisce verso di noi. Prendere è un movimento attivo. Perché il latte sgorghi dal seno materno, è necessario che il bambino succhi. Perché la madre arrivi, bisogna chiamarla.

Chi non ha una buona relazione con la propria madre ha l’obiettivo di farsi riconoscere sia professionalmente che umanamente. Chi ha bisogno di essere visto non ha riconosciuto la grandezza dei genitori. Prima si riconosce la grandezza dei propri genitori, prima i genitori si sentono pronti a riconoscerci come Figli. Questo è l’unico vero riconoscimento di cui abbiamo bisogno in quanto abbiamo il maschile ed il femminile dentro di noi e non abbiamo più bisogno di essere riconosciuti da nessun altro.

 

PRIMA RICONOSCO I MIEI GENITORI, POI RICONOSCO ME!

 

Non ha importanza se i genitori ce la fanno oppure no, è comunque sempre il Piccolo che va verso il Grande e poi aspetta.

Più tardi nella vita non restano dubbi: solo chi è riuscito a prendere a piene mani dalla madre è una persona realizzata e felice. Lo stesso atteggiamento che si ha nei confronti della madre, infatti, si ha anche nei confronti della vita e del lavoro. Finché rifiuteremo la madre, rifiuteremo anche la vita e il lavoro. E la vita e il lavoro faranno altrettanto con noi.

Il successo può arrivare se rendiamo onore a nostra madre, andando verso di lei senza riserve.

 

Gli ordini del successo sono quindi strettamente connessi con gli ordini dell’amore e la nostra vita vita a tutto tondo (vita relazionale e lavorativa) entra in crisi quando questi ordini sono non rispettati. Ci si può rendere perfettamente conto che ogni volta che tutti gli ordini sono perfettamente allineati la nostr vita sembra scorrere come un fiume in piena.

Primo Ordine del Successo: rispetto della compensazione fra il dare ed il prendere.

Quanto sto dando nel mio lavoro è quanto prendo dal lavoro devono essere proporzionati. E questo vale sia nel lavoro che nelle relazioni. Il disordine si manifesta quando sto dando molto più di quello che sto prendendo o viceversa. Se manca questa compensazione, la relazione lavorativa o quella affettiva sarà destinata al fallimento.

 

Secondo Ordine del Successo: rispetto di tutti coloro che fanno parte, a qualsiasi titolo, di un’impresa.

Come nel sistema famiglia anche nel sistema azienda tutti coloro che ne fanno parte devono essere rispettati ed avere un posto. Nel caso di esclusione di un componente dell’azienda, quest’ultima può subire un indebolimento che può avere ripercussioni su tutto il sistema e sul futuro economico aziendale. Se non c’è il riconoscimento delle persone e dell’apporto che danno ad un’impresa, la stessa impresa finisce per fermare il suo potenziale di sviluppo. Il diritto di appartenenza nel caso dell’azienda viene dato in base alle competenze e alle prestazioni della persona.

 

Terzo Ordine del Successo: rispetto della gerarchia temporale.

Chi viene prima ha sempre la precedenza su chi viene dopo. Ciò che esisteva prima ha la precedenza su ciò che arriva dopo. Quando si entra in un’azienda per ultimi, si può credere di avere un  diritto assoluto per il ruolo che si ricopre, invece se si arriva per ultimi bisogna muoversi con umiltà ed attenzione. Quando conosco il sistema ed il sistema stesso comincia a riconoscere il mio ruolo posso cominciare a muovermi perché solo a quel punto sarò legittimato.

Bert Hellinger delinea in dieci punti come si possa divenire un buon imprenditore e rimanere tale.

Ogni punto, come si può vedere, è sempre sorretto da leggi di amore, servizio e volontà di crescita per sé e per gli altri:

  1. Un imprenditore ha qualcosa da offrire che serve agli altri. Egli ha ciò di cui gli altri hanno bisogno e lo rende loro anche accessibile. Quanto più egli ha ciò di cui altri hanno bisogno tanto più grande è il suo riconoscimento e il suo successo. Quanto maggiore è la prestazione di servizio di un’azienda tanto più grande sarà la sua influenza.
  2. Un imprenditore ha bisogno di aiutanti. Egli può prendere collaboratori, formarli adeguatamente e istruirli affinché essi possano produrre nel miglior modo possibile ciò che egli ha da offrire e portare alla gente. Quello che lui ha da offrire, lo deve, quindi, anche produrre e anche vendere.
  3. Un imprenditore deve comandare. Egli comanda attraverso le sue idee. Comanda attraverso la produzione. Egli comanda con la vendita e con tutto ciò che comporta.
  4. L’imprenditore si mette in concorrenza. Con la concorrenza migliora il suo prodotto. Lo offre a coloro che ne hanno bisogno e anche in modo maggiore.
  5. L’imprenditore difende la sua impresa contro abusi e l’assicura convenientemente. Rimane sicuro di sé ed indipendente.
  6. L’imprenditore sa che è alla guida di altri, con i quali deve fare cose assieme. Sa come ottenerle e mantenerle.
  7. l’imprenditore si rallegra del suo successo, poiché un successo rende felici. Se l’imprenditore è felice e lo mostra agli altri, i collaboratori si rallegrano e con loro le loro famiglie.
  8. Un imprenditore sta con molte persone in una comunità solidale. Egli sa che la felicità di molti dipende dal suo successo. Perciò, lo aumenta con l’aiuto di molti, che lo aiutano per dare a molti la sicurezza e la ragione di vita.
  9. Un imprenditore consegna la sua impresa, a tempo debito, a successori adatti. Egli dà loro il tempo necessario per avere successo. In seguito, rimane l’anima della sua impresa. Il suo spirito positivo continua ad agire in lei nel tempo.
  10. Un imprenditore lascia che la sua impresa abbia lo sviluppo che deve prendere anche se questo non corrisponde alle sue aspettative. Le permette di farsi trascinare dalla corrente del tempo anche oltre lui e guarda verso di lei ben disposto”

 

È fondamentale comprendere che le aziende non sono entità materiali, esse sono entità spirituali e creative, anche se ciò che le muove è in stretta correlazione con il denaro. Ma il denaro è una forza spirituale a servizio della vita ed ha bisogno di esserlo. È per questa ragione che prosperità ed abbondanza, nelle realtà aziendali come in quelle personali o familiari, non possono prescindere dall’istanza spirituale del denaro e da come esso sia giunto fino a noi. Il denaro che non giunge a noi attraverso una giustezza spirituale verrà presto perso, sperperato, dissolto. Il denaro resta quando il prenderne è stato compensato da una prestazione sana, etica, ecologica.

Tutto ciò che avviene nella nostra esistenza è spirituale ed è a servizio della Vita e dell’Amore. Il denaro è un’energia che nasce dal lavoro dell’uomo e non desidera che essere utilizzato e speso per far progredire la vita. Quando servizio, prestazione e guadagno nel rispetto degli Ordini dell’Amore formano un circolo energetico virtuoso, l’abbondanza non solo non tarda a venire ma è un’energia creativa e gioiosa, che rivitalizza dinamicamente la realtà.

Il successo, ovunque noi lo cerchiamo, ha una sua propria saggezza, che ci spinge ad identificare limiti e confini entro i quali manifestare la nostra validità e la nostra espressione creativa e spirituale. La continua e volenterosa disposizione a cogliere cosa siamo chiamati a realizzare dalle più alte ragioni dell’Universo ci aiuta ad avere la percezione del successo. Perché il vero successo non è essere acclamati dalle moltitudini ma, in stretta aderenza alla propria Aspirazione, è l’aver prodotto un bene per la Vita, anche se questo avesse portato un bene per un solo uomo nel mondo.