il COACHING
Fra gli ulteriori strumenti a disposizione del Counselor vi è il Coaching.
In questo articolo accenneremo agli aspetti principali di questa tecnica
Il Coaching è una strategia di formazione che, partendo dall’unicità dell’individuo, si propone di operare un cambiamento, una trasformazione che possa migliorare e amplificare le proprie potenzialità per raggiungere obiettivi personali.
È una relazione processuale che vuole offrire al cliente strumenti che gli permettano di elaborare ed identificare i propri obiettivi e rafforzare la propria efficacia e il proprio potenziale.
Presupposto di partenza è che ogni persona ha delle potenzialità latenti, l’obbiettivo del coach è quello di scoprirle ed insegnare al cliente come utilizzarle.
Il Coaching non può essere utilizzato come terapia sostitutiva in caso di patologie psichiche particolari o legate a disturbi della personalità.
In un rapporto di Coaching, la valorizzazione delle potenzialità personali permette di inquadrare l’essenza stessa del Coaching: accompagnare la persona verso il massimo rendimento attraverso un processo autonomo di apprendimento.
Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita.
La metodologia di Coaching adottata prevede che il cliente sia prima di tutto rispettato, sia dal punto di vista personale che professionale e venga considerato in grado di gestire efficacemente la propria vita ed il proprio ambito lavorativo. Ogni cliente viene visto come una persona creativa e piena di risorse.
Sulla base di ciò, le responsabilità del coach sono:
- scoprire, rendere chiari ed allineare gli obiettivi che il cliente desidera raggiungere;
- guidare il cliente in una scoperta personale di tali obiettivi;
- far in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dal cliente stesso;
- lasciare piena autonomia e responsabilità al cliente.
Il coaching include un approccio elogiativo che si fonda sul riconoscimento di ciò che è giusto, di ciò che funziona, di ciò che è desiderato, di ciò che è necessario per arrivare all’obiettivo. L’approccio elogiativo prevede domande basate sulla scoperta, una modalità proattiva (in opposizione a quella reattiva) nella gestione delle sfide e delle opportunità personali, una formulazione costruttiva di osservazioni e feedback finalizzati ad ottenere reazioni positive dagli altri.
Durante ciascun incontro è il cliente stesso a scegliere l’argomento della conversazione, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e domande. Questa interazione contribuisce a creare maggiore chiarezza ed induce il cliente a divenire proattivo. Nel Coaching si osserva “dove si trova il cliente oggi”, quale sia cioè la situazione attuale di partenza, e si definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”.
I coach riconoscono che i risultati sono frutto delle intenzioni, delle scelte e delle azioni della persona o del team, sostenuti dall’impegno del coach e dall’applicazione dei suoi approcci, dei suoi metodi e delle sue competenze.
Il Coaching è una professione di aiuto, è la professione dell’ascolto. Il rapporto è paritetico verso il partner (non si chiama cliente). È vietato suggerire cosa fare.
Strumenti del coach:
- Fare domande, a cui è possibile non rispondere.
- Restituire un feedback (ma non dire nulla di tuo).
- Assegnare dei tasks (motivatore situazionale) serve per tenere una tensione tra una sessione e l’altra
- Non creare dipendenza (ma promuove l’autocoaching).
Il Coaching lavora sul processo, non è una relazione che è interessata al contenuto. Non lavora sul passato, qualunque sia l’obiettivo del partner; il coach aiuta il partner ad abbattere ostacoli e aliberare risorse ed energie. La responsabilità di raggiungere l’obiettivo è del partner.
Il coach lavora sulla:
- Consapevolezza (farlo uscire dalla zona di comfort).
- Commitment (responsabilità, volontà, azione).
Definizione dell’obiettivo
Uno strumento di lavoro molto importante per il coach è l’obiettivo. Una sessione di Coaching inizierà determinando l’obiettivo. Se il partner ha chiesto una sessione, è chiaramente lui a dover definire cosa vuole ottenere. Esistono due tipi di obiettivo: verso (voglio questo…) e via da (io qui non sto bene, ma non vado verso). L’obiettivo “via da…” non c’e’ obiettivo. Se ci sono varie scelte, il coach porta il partner verso la scelta.
Definire un obiettivo in modo chiaro non è cosa semplice perché non sempre si ha un’idea chiara di ciò che si vuole; al contrario si sa molto bene cosa non si vuole più.
L’obiettivo deve essere formulato in una frase breve, espressa al presente, costituita da vocaboli concreti, con verbi di azione, espressa in positivo (senza i “non”), deve essere la più specifica possibile e deve essere da stimolo per abbandonare vecchi comportamenti, abitudini e convinzioni. Deve avere inoltre elementi che mettono in condizione di affrontare risorse e possibilità ancora inesplorate.
L’obiettivo deve avere sei persistenti:
- Concreto o Specifico.
- Raggiungibile o realistico.
- Ecologico: quando non esiste nessuna parte interna o esterna che vi si oppone, e si tiene conto che non coinvolge altre persone che potrebbero opporsi.
- Temporale: deve far riferimento ad un preciso intervallo di tempo.