“Il counselor è un professionista della relazione di aiuto. Per lui non è sufficiente un’adeguata formazione teorica, ma occorre che le nozioni teoriche acquisite siano in parte sperimentate attraverso un “training professionale individuale e/o di gruppo”,che garantisca il superamento da parte del counselor di quella tendenza dell’Io ad “esercitare un counseling sulla base di propri, più o meno rigidi, pregiudizi”. (Rollo May)
Il counselor è colui che offre il suo tempo, la sua attenzione interessata e partecipativa, nonché il suo rispetto a chi si trova in una condizione di difficoltà e di incertezza e che, attraversando un momento di difficoltà, sente la necessità di chiarificare alcuni aspetti di sé, anche in rapporto all’ambiente che lo circonda.
Il counselor è un esperto di comunicazione e relazione in grado di facilitare un percorso di autoconsapevolezza nel cliente, affinché trovi dentro di sé le risorse per aiutarsi. Aiutare gli altri ad aiutarsi è, infatti, una delle funzioni principali del counselor.
Egli esprime una grande fiducia nelle risorse dell’essere umano e quindi favorisce l’autostima, proprio perché trasmette questo senso di fiducia nelle risorse del cliente.
In ogni caso, il counselor non si sostituisce mai alla persona che aiuta e gli restituisce la responsabilità di prendere le proprie decisioni, pur comprendendolo empaticamente.
Il counselor crede profondamente nel fatto che le persone possono e sanno prendere decisioni e assumersi la responsabilità delle proprie scelte, dirigere la propria vita e contare sulla libertà di scelta anche quando esse sono influenzate dalle variabili ambientali o dalle predisposizioni biologiche e della personalità.
Il counselor cerca, mediante l’ascolto attivo e la formulazione di domande, di comprendere la natura di eventuali problemi, le esigenze delle persone in essi coinvolte e le caratteristiche dell’ambiente socio-culturale in cui vivono. Quando ha compreso i termini della situazione, punta a facilitarne lo scioglimento, senza fornire possibilità preconfezionate, bensì stimolando nel richiedente capacità di autoconsapevolezza, creatività ed autodeterminazione, necessari a riorganizzare al meglio le risorse utili a pervenire autonomamente alle soluzioni.
Un counselor deve sviluppare una forte capacità empatica per poi volgere alla ricerca di un terreno comune tra lui ed il cliente.